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Verbale dell'udienza dell'Inchiesta pubblica del 16 gennaio 2009

PROVINCIA DI LUCCA
INCHIESTA PUBBLICA
Valdottavo, 16 gennaio 2009

Presidente Massimo Marsili

Bene, come impegnatoci a fare la scorsa volta, a dieci alle 9 direi di cominciare i
lavori per avere il tempo per approfondire tutte le questioni e le tematiche
riguardanti l’oggetto dell’inchiesta pubblica. Vi do prima due comunicazioni
dovute. La prima è che, a seguito della udienza preliminare del 29 di dicembre è
stato nominato, come rappresentate dei cittadini, il Professor Stevanin, che è
qua, alla mia destra. La seconda è che il Comune di Borgo a Mozzano, come
richiesto durante l’assemblea, ha individuato, presso la frazione di Diecimo, il
luogo dove potremo svolgere la seconda udienza preliminare, terza udienza
dell’inchiesta pubblica… Scusate, seconda udienza generale, terza udienza
dell’inchiesta pubblica. La sede è individuata presso il capannone Palmerini, sito
nella frazione di Diecimo, sulla Via Provinciale per Pescaglia, presso la Pieve. In
pratica, queste due comunicazioni sono dovute, vi ricordo inoltre che stasera
inizia la parte connessa maggiormente ai contenuti, alle riflessioni scientifiche,
tecnologiche, anche collegate alla lettura e allo sviluppo del territorio… per chi ha
esteso osservazioni, per chi ha cose da dire, valutazioni da presentare, è
possibile richiedere, al di là delle udienze generali, degli incontri anche bilaterali
con il Comitato di Inchiesta. Si tratta di una comunicazione che vi avevo già dato,
ma che tenevo a ribadirvi stasera. I lavori di stasera, direi che possono
cominciare da una valutazione, espressa chiaramente dai tecnici che si sono
incontrati anche nel pomeriggio, sulla base dell’esame delle osservazioni, delle
31 osservazioni di cui abbiamo dato atto nella precedente seduta e che appunto
potranno essere illustrate nelle loro criticità, problematicità, considerazioni
complessive. Dopo questo primo momento, il Professor Stevanin dirà anch’egli
alcune considerazioni e valutazioni rispetto, appunto, alle proprie idee maturate
sul progetto; dopodiché, dopo questo primo momento, qualsiasi cittadino qui
presente, rappresentante di comitato, di partito, di associazioni, di istituzioni,
potrà prendere la parola sul merito della questione progetto Lucart e, presentare
le proprie osservazioni al progetto Lucart per esprimere favore, contrarietà e/o
perplessità. Vi ricordo che tutto ciò che verrà detto, è verbalizzato e registrato e
farà parte dell’elaborato finale che verrà trasmesso al dirigente Roberto Pagni,
unitamente anche a memorie scritte, che potranno essere, nel frattempo, fatte
pervenire o a questo tavolo, o al tavolo della prossima udienza, o anche
addirittura durante l’udienza conclusiva. Io quindi vi ringrazio. Il mio ruolo, per ora
e per stasera termina qui. Lascio appunto alla Professoressa Vitolo l’illustrazione
delle problematicità connesse alle osservazioni.

Intervento Professoressa Vitolo

Bene, grazie Dottor Marsili, buonasera a tutti. Allora, appunto il comitato di
inchiesta, in forma collegiale, ha iniziato i propri lavori e si è riunito appunto oggi
pomeriggio intorno alle 15, presso la Casa Municipale del Comune di Borgo a
Mozzano e, diciamo…

[voce fuori campo]

… attività che è stata svolta è consistita nella analisi e nella classificazione delle
numerose osservazioni che ad oggi, appunto, sono agli atti e fanno parte della
documentazione della inchiesta pubblica. Diciamo che, appunto, le osservazioni
pervenute sono 31 nel senso che, appunto, così come sono state protocollate e
depositate. Molte di queste poi, al loro interno, sono ampiamente articolate e,
diciamo, vanno a coprire osservazioni su ambiti e su problematiche diverse. Per
cui, in realtà, ecco, 31 sono le osservazioni in quanto documenti depositati ma,
diciamo, molte di più sono appunto gli oggetti di osservazione. Quindi, quello che
abbiamo cercato di fare, è stato quello di estrarre da ciascuna osservazione,
appunto, i vari quesiti, le varie richieste di chiarimento, preoccupazioni,
chiarimenti appunto sullo studio di impatto ambientale e, in questo senso,
appunto, abbiamo suddiviso questi quesiti e queste osservazioni in più tipologie.
La prima tipologia di osservazioni può essere così classificata: osservazioni su
quello che potrà essere l’impatto sulla salute, l’impatto sanitario, appunto sulla
salute della comunità, diciamo, coinvolta dalla realizzazione di questo impianto.
Sono molte e, naturalmente, ecco, questi numeri possono subire oscillazioni di
piccolissime unità, però abbiamo cercato di essere il più precisi possibile,
ammontano a circa 18 osservazioni, cioè 18 quesiti, 18 valutazioni, 18 richieste
che, diciamo, vertono specificamente su questo tema, l’impatto, appunto,
sanitario. La seconda classe di osservazioni invece, ha come oggetto valutazioni,
richieste di chiarimento, su quello è stato il metodo e le metodologie e le attività
che sono state utilizzate per effettuare la caratterizzazione meteo climatica della
valle. Quindi, richieste di chiarimenti, critiche, osservazioni, su quella che è la
analisi e la valutazione sullo stato meteo climatico, appunto, della Val di Serchio
e queste sono 9. La terza classe riguarda delle osservazioni su come e in che
modo è stata valutata la attuale qualità dell’aria quindi, lo studio di impatto
ambientale, ovviamente, prende in considerazione lo stato attuale della qualità
dell’aria nella valle, attraverso monitoraggi, attraverso analisi e valutazioni. Ecco,
5 osservazioni vertono specificamente su questo aspetto cioè, appunto, quella
che è la qualità dell’aria e affrontano questo tempo. Una ulteriore classe di
osservazioni riguarda specificamente il tema della classificazione della natura e
delle modalità di smaltimento dei sottoprodotti del processi di incenerimento, cioè
delle ceneri. Quindi ci sono delle richieste di chiarimento della analisi delle ceneri,
sulla loro caratterizzazione, soprattutto ai fini del loro riutilizzo o smaltimento.
Sono 5 queste osservazioni. Un altro tema che è stato oggetto di notevole
interessa è tema relativo al biomonitoraggio ambientale. Quindi, quella che è
stata la classificazione dello stato, diciamo, dei sistemi naturali attraverso il
biomonitoraggio lichenico. E queste infatti sono 9 osservazioni, quindi un numero
abbastanza significativo. Vi sono poi 4 osservazioni che, diciamo, mostrano
preoccupazione da parte della cittadinanza in merito al deprezzamento,
all’ipotetico, al potenziale deprezzamento, di quello che è il patrimonio
immobiliare dell’area.

[voce fuori campo]

Scusate ma non vi sento.

[voce fuori campo]

Reale. Sì, diciamo, sono osservazioni che avanzano questo problema, questa
preoccupazione. Un ulteriore… 3 osservazioni invece, diciamo, manifestano
valutazioni relative all’impatto sul traffico veicolare, indotto appunto dal, diciamo,
proposto insediamento rispetto allo stato attuale. E preoccupazioni anche rispetto
allo stato attuale del traffico intenso, che in una osservazione è stato, appunto,
quantificato. 4 osservazioni invece prendono ad oggetto specifico le
caratteristiche dei fanghi che dovrebbero essere utilizzati per l’incenerimento,
evidenziandone il bassissimo potere calorifico e, diciamo, in base a questo,
articolando tutta una serie di valutazioni di carattere normativo su quello che
dovrebbe essere l’iter, il percorso autorizzatorio. E sono 4 queste osservazioni. Vi
sono poi 7 osservazioni che vertono specificamente sugli strumenti territoriali,
ecco, sugli strumenti urbanistici e territoriali quindi, osservazioni critiche al piano
territoriale di coordinamento provinciale, valutazioni sul piano strutturale
comunale, richieste di attivare procedimenti di valutazione integrata o di
autorizzazione paesaggistica quindi, tutti diciamo, argomenti che riguardano gli
strumenti, diciamo, di pianificazione e di coordinamento territoriale. Sono 7
queste osservazioni. 9 osservazioni sono incentrate sulla richiesta di chiarimento
su quelli che potrebbero essere i danni alle colture, anche tipiche, specifiche, che
caratterizzano questo territorio e, con riferimento anche al patrimonio artistico e
paesaggistico. Sono 9 osservazioni. 5 osservazioni invece sul rischio, sulle
problematiche connesse al rischio idraulico, quindi si chiede specificamente di
valutare attentamente, alla luce appunto degli strumenti di pianificazione, se
l’insediamento è idoneo o meno, in relazione appunto alle valutazioni di rischio
idraulico, stante appunto l’ubicazione specifica nell’alveo del fiume Serchio. Ecco,
questi diciamo che sono i temi rispetto ai quali si concentrano un maggior numero
di osservazioni. Ve ne sono poi numerosi altri… numerosi altri temi, legati a un
numero più esiguo di osservazioni che però, diciamo, merita ugualmente, scusate
se magari può essere un pochino noioso, ma di essere elencato.
Un’osservazione, in particolare, chiede, diciamo, di dedicare particolare
attenzione alle motivazioni dell’uso del macero perché l’uso del macero… quindi,
osservazioni sulla scelta strategica dell’azienda di utilizzare il macero per la
produzione della carta tissue, così come si dice. 2 osservazioni invece
manifestano richieste di chiarimento sulla reale capacità di approvvigionamento di
biomassa, cioè di materiale di legno e di cippato, da parte dell’azienda, per
alimentare l’impianto. E poi vi sono delle osservazioni relative proprio, specifiche,
molto specifiche, legate allo studio di impatto ambientale, alcuni temi molto
specifici e cioè chiarimenti su quello che è previsto come cronoprogramma delle
attività e piano delle manutenzioni dell’impianto, sono 2 osservazioni: poi altre 2
osservazioni chiedono chiarimenti sull’utilizzo dell’energia elettrica prodotta
dall’impianto stesso; e altre osservazioni chiedono di valutare meglio, che nello
studio di impatto ambientale, appunto, si ritiene che non siano stati approfonditi
adeguatamente alcuni aspetti quali una analisi dei costi e dei benefici
dell’intervento e le problematiche relative allo smantellamento dell’impianto,
quando l’impianto dovesse arrivare a fine vita, una richiesta di fornire maggiori
delucidazioni sulla analisi della domanda del mercato, in relazione all’intervento
proposto e di ulteriori chiarimento rispetto a possibili alternative di
compensazione e mitigazione degli impatti. Ecco, poi 4 osservazioni, in
particolare, si soffermano e, diciamo, richiedono di poter dedicare attenzione ad
una valutazione più attenta delle alternative cioè, appunto si reputa, si indica che,
nello studio di impatto ambientale, non si siano state adeguatamente valutate le
alternative a questo processo, in particolare alternative all’utilizzo del macero,
come materia prima per la produzione. 1 osservazione si sofferma sulla
classificazione acustica e quindi chiede, diciamo, di rivedere la classificazione
acustica nello studio di impatto ambientale e una osservazione chiede proprio dei
chiarimenti di carattere specificamente tecnico sul processo proposto e quindi, il
flusso dei materiali, i flussi anche delle sostanze ausiliarie che vengono utilizzate
per l’abbattimento degli inquinanti eccetera. Ed infine, viso no poi 11 osservazioni
che dobbiamo definire come varie, non essendo possibile in qualche modo
unificarle in un unico aspetto, sono osservazioni che fanno riferimento a principi
di carattere, diciamo, generale. Quindi un richiamo ad aspetti costituzionali,
soprattutto in relazione ai principi che, diciamo, costituzionali in difesa della
salute dei cittadini; alcune altre osservazioni che richiamano il tema della
partecipazione e del coinvolgimento e quindi, diciamo, osservano che vi siano
stati, appunto, dei passaggi che siano stati non adeguatamente, diciamo, seguiti
nel coinvolgimento e nella partecipazione dei cittadini, eccetera. Queste, diciamo,
sono… ecco, da questo… così, in senso molto generale, possiamo dire che… le
osservazioni prodotte, ad oggi, sono numerosissime, articolate, mirate a, diciamo,
oggetti ben specifici, bene argomentate e, rispetto a queste, appunto… questo è
stato il punto di partenza del lavoro della commissione collegiale che, appunto, le
ha valutate e le ha analizzate in relazione alla documentazione depositata e cioè,
allo studio di impatto ambientale e al progetto che è stato presentato dal
proponente. E chiaramente, ecco, rispetto a queste, è iniziato il lavoro della
commissione che, già ad oggi, chiaramente è un lavoro che è in corso e non è
ovviamente arrivato al suo stadio conclusivo, ma, diciamo, già in questa prima
fase del lavoro, abbiamo potuto, grazie alle osservazioni presentate e poi alle
valutazioni individuali e collegiali di ciascuno di noi, individuare alcuni temi
specifici, rispetto ai quali, effettivamente, si può e si deve, aprire un ampio
approfondimento, richiesta appunto di integrazione, richiesta di… ecco, rispetto ai
quali si può dire che vi siano appunto necessità di colmare, appunto, carenze e
anche integrare con richieste di… direi questo, non vorrei anticipare quello che
poi magari può venire fuori ma, ecco, il passaggio successivo, come ha detto il
Dottor Marsili, dovrebbe essere anche quello di integrare queste osservazioni con
ulteriori osservazioni da parte vostra, però diciamo già nel lavoro che abbiamo
svolto, noi abbiamo maturato già alcuni focus, alcuni elementi rispetto ai quali
sollecitare, appunto, il garante, il responsabile del procedimento ad azioni che,
appunto, che debbono essere attivate e che poi vedremo anche alla luce dello
sviluppo del dibattito insieme a voi. Io, per ora, mi fermerei qui e magari, in
questa fase, come diceva il Dottor Marsili, se vi sono ulteriori integrazioni a
queste osservazioni già depositate, appunto, noi siamo qui proprio per recepirle
e, nel frattempo, restituisco la parola al Dottor Marsili.

Presidente Massimo Marsili

Do la parola al Professor Stevanin, perché possa egli stesso esprimere le sue
valutazioni, rispetto al lavoro compiuto nel pomeriggio di oggi.

Intervento Professor Stevanin

Allora, io, come ha detto il Dottor Marsili, rappresento i cittadini e innanzitutto vi
ringrazio per la nomina, che credo che sia ricca di responsabilità e devo dire
innanzitutto il perché ho accettato l’incarico e l’incarico l’ho accettato perché,
quello che dirò questa sera, è esattamente in coerenza e in perfetta simbiosi,
devo dire, con quello che abbiamo fatto come ufficio, per un comitato locale. E
cioè non… faccio una partenza un po’ atipica questa sera, parto dalle conclusioni
delle mie osservazioni, innanzitutto ringrazio i colleghi per il lavoro svolto oggi,
però io faccio parte, sono membro di questa commissione ed ho un ruolo
estremamente importante mio personale, perché come tecnico abbiamo già
presentato delle osservazioni/perizie giurate presso il Tribunale di Venezia, per
cui hanno una valenza e un peso non solo amministrativo ma anche penale,
giuridico, che le conclusioni sono palesi e cioè, questo tipo di impianto non è che
non si può fare, non si deve fare. Il problema però non nel dire che non si deve
fare, è dimostrare il perché non si deve fare e, in queste sedi, cioè nelle sedi
tecniche, io ho accettato questo incarico perché credo, anzi, crediamo, sia come
persona, come membro di questa commissione, ma soprattutto come lavoro fatto,
perché credo di avere in mano degli elementi per poter dire, e non per niente le
abbiamo anche giurate, per poter dire che vivete in una condizione
ambientale/sanitaria, perché è una ricaduta diretta, che è meglio non capire, in
questo momento, se fare o non fare l’inceneritore, ma è meglio capire cosa
migliore della situazione attuale, per ridurre alcuni rischi che avete già per la
vostra salute. Tra le osservazioni, ci sono anche osservazioni di medici che
risultano dire, poi le analizzeremo con estremo interesse e anche
approfonditamente, che ci sono delle incidenze sanitarie non irrilevanti su questa
valle. Come dicevo all’inizio, quello che, con i colleghi, struttureremo ma che,
ovviamente, io devo formulare sulla base delle responsabilità che avevo prima e
che ho adesso ancora di più, per questo incarico che ho deciso di accettare, devo
formulare una richiesta al responsabile del procedimento, motivandola, che non è
quella di chiedere delle integrazioni al progetto, ma è quella di chiudere una
procedura, cioè quella di dire: signori, con questi elementi, con questo studio di
impatto ambientale e con queste problematiche - poi vi dirò una problematica di
fondo, proprio sugli aspetti delle fondamenta dello studio di impatto ambientale
che la Lucart ha presentato - che devono dire di bocciare l’attuale progetto e poi
di valutare cosa si farà più avanti. Cioè, quello che vorrei evitare, e questa è una
richiesta che io posso fare al responsabile del procedimento, come membro della
commissione, è di dire signori, dobbiamo mettere un punto fermo su queste cose
e non trascinarsi sempre avanti, con delle richieste di stillicidio di integrazione
oppure con dei, magari, degli studi di impatto ambientale, che sono un sì con 200
prescrizioni che poi, alla fin fine, non si sa dove vogliono parare. C’è un problema
di fondo quindi, vi ribadisco che l’inceneritore non è che non si può fare, si può
fare tutto a questo mondo, non si deve fare per motivi di tipo ambientale e
sanitario e di condizioni e quello che io mi sento di dire, con estrema serenità, è
che bisogna mettere dei punti fermi. Al Ministero dell’Ambiente, dove ho lavorato
fino a giugno, oppure in Commissione Europea dove sono chiamato, ultimamente,
a discutere, si pensa sempre di prendere delle decisioni che siano salomoniche
su determinate cose, cioè o è sì o è no. Non si può dire… stiamo a valutare. Il
problema che noi ci siamo posti, subito dopo avere ricevuto lo studio di impatto
ambientale e comunque anche oggi ho espresso questa opinione ai colleghi, è
che ci troviamo davanti a una situazione un po’ imbarazzante e cioè, ci sono delle
campagne di monitoraggio fatte dalla Lucart e delle campagne di monitoraggio
fatte da noi che dicono, da una parte, che abbiamo un territorio con una qualità
dell’aria buona e, dall’altra, abbiamo una qualità pessima. Quindi non di capisce
dove sta la verità in questo termine. Io devo dire che anche avendola giurata la
perizia, in Tribunale, mi sono posto anche il problema due volte, dico non vorrei…
vorrei capirci ben chiaro in questa cosa qui, perché l’abbiamo fatta con un
laboratorio autorizzato dal Ministero della Salute, collegato al Ministero della
Sanità, con la massima onestà intellettuale per cui, qui, la situazione non è
chiara. Ho posto questo problema, non tanto per dire sì o no a un impianto, ma
per dire dove vivete. Cioè, qual è la vostra situazione, cosa respirate? E quindi,
questa è una delle prime e, in assoluto, elementi cardine che devono essere
sviscerati e che devono essere posti al responsabile del procedimento. Poi, credo
che sia di assoluto interesse per tutti, politici, amministratori, tecnici, cittadini, che
siate in grado di capire esattamente dove vivete quindi, è necessario fare
chiarezza sulla vostra situazione. È chiaro però che fare chiarezza sulla vostra
situazione, cioè sulla matrice atmosfera e oggi si è discusso anche su altri
parametri e altre matrici, è il punto di partenza, secondo il mio punto di vista, non
per dire sì o no a un impianto ma per dire cosa facciamo, nel futuro, come
miglioriamo la situazione. Io vi vorrei intanto essere breve perché poi lo spazio è
posto anche alle domande e anche alla discussione, però vi vorrei leggere le
ultime 10 righe della perizia giurata che abbiamo consegnato per il Comitato per
la Tutela del Territorio della Valle del Serchio e che dice: “si ribadisce per tanto
come, sulla base di quanto ritrovato, si ritenga opportuno/necessario non
aggiungere al territorio oggetto del presente studio altre attività produttive
impattanti e quindi, in grado di peggiorare la già critica situazione presente. Sulla
base, quindi, di tale conclusione, si ritiene insostenibile, dal punto di vista sia
ambientale, che delle possibili implicazioni sanitarie, l’insediamento dell’impianto
di co-incenerimento previsto dalla Lucart S.p.A. Si sottolinea, in proposito, come il
prodotto principale della combustione di fanghi da cartiera e legname, sia
rappresentato proprio dalle polveri emesse, che andrebbero, per tanto, ad
esercitare un peso sensibilmente rilevante su una situazione di qualità dell’aria
ante operam” cioè adesso “già molto critica, per quanto riguarda i livelli di
particolato sottile presenti. Si ritiene, inoltre, necessario moderare le esternalità
ambientali dei siti esistenti, attraverso l’adozione di sistemi più evoluti e delle
migliori tecnologie disponibili, al fine di promuovere la massima riduzione
possibile delle emissioni inquinanti”. Quindi, la conclusione nostra, o meglio
anche i tecnici, con me qui c’è la Dottoressa Ciarallo, che ha collaborato alla
stesura di questo rapporto, non ci siamo posti il problema del sì o no qui, ci siamo
posti il problema facendo un passo indietro, cioè dove vivete, che ancora, allo
stato attuale, dal mio punto di vista, io ho una perizia che dice, ribadisco, giurata
in Tribunale, una cosa e dall’altra parte se ne dice un’altra. Fino a prova contraria
e con il principio di precauzione, mi fido della mia per ora. Grazie.

Presidente Massimo Marsili

Do la parola anche al Dottor Basili per alcune considerazioni.

Intervento Dottor Basili

Buonasera a tutti. Io non posso altro che dire che quello che i miei colleghi hanno
anticipato, è la conclusione, quello che abbiamo discusso oggi in conferenza…
voglio essere estremamente sintetico per lasciarvi tempo, perché vi ricordo che,
questa riunione serve esclusivamente perché si possa discutere, perché possiate
fare ulteriori osservazioni rispetto a quelle già negli atti. Certamente, quello che
dice Stevanin, è uno degli aspetti che oggi abbiamo discusso in conferenza e tutti
e tre i tecnici hanno visto come punto focale di tutto il ragionamento, perché da
tecnico, la valutazione di un impatto di un inceneritore o di qualunque altro
impianto, deve essere fatto su dei datti oggettivi. E questi dati ambientali sullo
stato di fatto opposti, che mostrano aria ottima e gli altri che mostrano la criticità,
pongono i tecnici in una posizione di dubbio, di mancanza di dati per poter
valutare. Quindi, il nostro apporto dovrà essere quello, nel chiedere alla
commissione tecnica approfondimenti, ma definendo anche le metodologie di
indagine, i tempi di indagine perché, in chimica, in analitica, in ingegneria, tutti i
numeri possono avere lo stesso valore, se non si definiscono criteri, principi,
tempi, modalità. Questo è uno dei punti fondamentali. Durante la discussione
sono emerse tante altre cose che dobbiamo approfondire noi, dobbiamo
approfondire tra noi, con i tecnici esterni e quant’altro, con le amministrazioni.
Certo, un altro aspetto su cui tutti e tre i tecnici hanno concordato, è che c’è la
necessità di approfondire la questione delle alternative. La valutazione di impatto
ambientale dice punto focale è definire le alternative, compresa anche
l’alternativa zero. Come tecnici abbiamo bisogno di questi elementi. Dobbiamo
acquisirli, dobbiamo valutarli ed esprimerci. Quindi io non aggiungo altro, voglio
lasciare spazio alla discussione, agli interventi e a qualunque tipo di
considerazione. Vi ringrazio e spero facciate degli interventi che possono essere
costruttivi e significativi, grazie.

Presidente Massimo Marsili

Io ringrazio, chiaramente, i colleghi del comitato di inchiesta. Li ringrazio, per la
precisa esposizione delle problematiche in campo, che sono di diversa natura e di
diversa tipologia e li ringrazio anche per avere, e non poteva essere altrimenti,
interpretato, come dire, perfettamente il ruolo, che è quello sostanzialmente di
proporre, valutare e considerare, proporre problematiche, definendo le
motivazioni di quelli che saranno poi i loro pareri, che io trasmetterò, insieme alle
mie considerazioni più prettamente amministrative e comunicazionali, al
responsabile del procedimento, su base, come diceva il Professor Stevanin,
scientifica affondando quindi il perché delle valutazioni. Li ringrazio perché questa
è l’impostazione, come dire, assolutamente costruttiva che dobbiamo dare ai
lavori di questa assemblea. E, in nome di questo spirito, apro sostanzialmente il
dibattito. Sapendo appunto che, in questa sala, vi sono probabilmente estensori,
persone che vivono sulla propria pelle le preoccupazioni esposte nelle
osservazioni e sapendo che il loro intervento, come dire, la precisazione di
contenuti, le richieste e le domande, saranno sicuramente utili per arricchire la
riflessione complessiva. Come vedete c’è un microfono lì per consentire,
sostanzialmente, un accesso più facile che non quello di salire e scendere
sempre sul e dal palco. Vi chiedo soltanto, come al solito, come già nella
precedente udienza, per chi prende la parola, di dire il nome e il cognome, per i
motivi collegati alla verbalizzazione. Apro, a questo punto il dibattito. Il primo, è
sempre difficile cominciare, poi dopo… prego. Do la parola a Massagli.

Intervento Massagli

Allora, io intanto, mi allineo subito a ciò che ha detto il Professor Stevanin, in
questo senso cioè, tutto questo lavoro che noi facciamo dovrebbe servire non a
richiedere altri documenti, oppure altri studi da parte di Lucart, perché quelli ne
abbiamo già visti abbastanza. Noi dobbiamo dare un contributo notevole a
chiudere in modo definitivo questa partita. Perché qui non si tratta di vincere o di
perdere, qui, se si fa l’inceneritore, si perde tutti, secondo me. Secondo me perde
anche l’azienda stessa, perché le problematiche che comporterebbe contro
un’intera popolazione, un impianto di questo tipo, sarebbe inaudito, poterla
sopportare per tanti anni. Quindi dico una cosa. Io quando ho visto, la prima
volta, il SIA, all’ufficio del SUAP, che occupava un intero armadietto, un pochino
mi sono spaventato. Poi ho preso il CD, ho cominciato a leggerlo, a studiarlo
come hanno fatto tanti miei amici del comitato e mi sono accorto, onestamente,
senza nessun interesse di parte però eh, mi sono accorto di trovare, in ogni
pagina, delle cose inaudite, assurde, cose – diciamo – menzogne evidenti. Io ve
ne posso far vedere alcune, ma se ne potrebbe trovare in ogni pagina,
basterebbe aprire il SIA a occhi chiusi, che si trova una incongruenza di vari tipo,
su tutti gli aspetti che ha affrontato. O incongruenze e menzogne o cose
perfettamente inutili, come lo studio su tutti gli animali che sono sul territorio,
senza mai prendere in considerazione che ci sono anche i cittadini, per esempio.
Hanno studiato tutte le piante, tutti i tipi di uccellini che sono sul fiume, hanno
trovato addirittura una talpa rara sulle colline, sul monte dell’Elto e non hanno
visto che c’erano tantissimi cittadini che vivevano su questo territorio. Quindi,
quando io ho fatto le osservazioni, nella premessa, volevo fare notare, che tutto
questo SIA, tutto questo studio, era edulcorato, era semplicemente un messaggio
pubblicitario ingannevole. Su ogni pagina e quindi andrebbe rigettato di sana
pianta. Vi faccio osservare un punto. Alcuni punti brevissimi. Sulla questione
morfologica del territorio, si viene a dire che questo territorio è il più idoneo per
costruire un inceneritore. Perché è il più ventilato, perché è il territorio dove gli
inquinanti, sicuramente, nel giro di pochi minuti, se ne andrebbero. Perché c’è
molto vento in Mediavalle. A me, è tanti anni che abito in questo territorio, a me
non risulta affatto. Comunque, vi leggo una riga, con quale sfacciataggine hanno
scritto a proposito del biomonitoraggio, perché siccome questo era un dato della
Provincia, certo, fatto nel 2003, che recitava queste parole, questo è sullo studio
ambientale fatto dalla Provincia, due volte successivamente. Io vi leggo alcune
righe e poi vi leggo la risposta della Lucart, così capire di cosa… hanno il
coraggio di dire queste persone. Allora, a un certo punto diceva: “causa del
degrado sembrerebbe infatti essere il particolare contesto aerografico” questa è
la Provincia che parla, “che le accomuna, valli corte e strette, orientate
perpendicolarmente alla direzione delle brezze, si troverebbero in una situazione
che favorisce il ristagno prolungato degli inquinanti atmosferici ed il loro
progressivo accumulo negli strati più bassi dell’atmosfera”. Questa cercavano di
dare, oggettivamente, una spiegazione per quale motivo il biomonitoraggio era
così pesante per il nostro territorio. Due anni dopo, lo studio lo fa la Lucart e dice
tutt’altro. Allora, chi ha fatto questo secondo studio si domanda: per quale motivo
il nostro studio è così migliore? Mi ascolti attentamente Stevanin, ecco perché i
risultati non collimano, alla pagina… siccome il SIA un pochino l’ho letto, alla
pagina del SIA 003, pagina 480, hanno avuto il coraggio di scrivere questa cosa.
Io, che faccia tosta hanno, non ho ancora capito. Allora, i diversi risultati
sarebbero dovuti anche a questo, signor Stevanin, c’è scritto così, guardi, non me
lo invento, c’è scritto a questa pagina: “diverse finalità degli studi legate alla
necessità del committente”. Quindi, se il committente ha bisogno di un certo
risultato, il risultato viene in un certo modo. Ecco perché i risultati non collimano.
Siccome c’era una serie di voci, a cosa erano dovute queste differenze, loro
hanno avuto anche la sfacciataggine di scrivere questa riga: “diverse finalità degli
studi legate alla necessità del committente”. Quindi, se il committente è Lucart, lo
studio avrà un certo risultato. Però la cosa che mi preoccupa poi, è che a fianco
di questi signori, ci sono anche delle istituzioni come l’ARPAT, che incoraggiano,
che affiancano, che sembrano quasi addirittura dipendenti Lucart e invece sono
dipendenti pubblico. La ARPAT è una agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente. E invece non fa altro che, magari ogni tanto, mandare uno studio al
nostro Sindaco, dicendogli di stare tranquillo. La prima menzogna di questo
studio consiste nel titolo che hanno dato a questo impianto. Siccome sul
documento presentato per legge dovevano scrivere che è un inceneritore però,
alla gente del nostro territorio hanno sempre detto centrale a biomassa.
Biomassa è una parola che sembra quasi biologico, sembra quasi che faccia
bene. E quindi, prima avevano provato con il termine termovalorizzatore, perché
si valorizzava. Ora siccome quello non andava più bene, allora hanno scelto la
centrale a biomasse, quando nei fanghi di biomassa, ce n’è pochissima, il 60% è
materiale inerte, quindi dovrebbero portare in temperatura una quantità enorme di
materiale inerte, provate a bruciare la terra, se vi riesce, o il gesso, che
addirittura ci fanno le porte antifiamma. Provate a bruciarle e a portarla a mille
gradi, come direbbero loro. Loro, ho fatto i calcoli, bruciano ogni giorno qualcosa
come 25 tonnellate fra clori e cloruri e dicono che producono una infinità minima
di diossina. Invece anche qui, su questo discorso, sui calcoli, almeno la Lucart
dovrebbe sapere che non c’è scienziato, anche un ragazzo che ha fatto le
semplice scuole elementari, i numeri sono numeri. Sono numeri per tutti, non è
che allo scienziato i numeri gli vengono diversi, i numeri sono sempre quelli.
Quindi, se loro mi immettono in ambiente una certa quantità di diossina, per
diluirla e restare in legge, secondo i calcoli che ho fatto io ma li potrebbe fare
chiunque, ci vorrebbero quindi 50 miliari di metri cubi di aria, e questo non mi
sembra che ci a disposizione tutta questa aria, ogni giorno. Quindi loro dicono
menzogne e menzogne grazi su tutto. Quindi lo studio va rigettato tutto, di sana
pianta, perché pieno di menzogne e di messaggi pubblicitari falsi. Io ora non
voglio stare ad annoiarvi, ad elencarvi tutte le cose che ho trovato perché, tutte le
volte che lo aprivo, alla fine l’ho chiuso, ne trovato una. Quindi ho fatto 15
osservazioni, insieme ad alcuni miei amici e non è stato neanche molto difficile a
dire la verità, perché bastava fare dei semplici calcoli. Il calcolo dei camion. A
loro i camion risultano meno. Ma com’è possibile? Che loro mi portano in valle
una quantità enorme di macero per fare la carta e dicono che ce ne vuole meno
che portarci la cellulosa, quando quella rende quasi al 100% mentre invece il
macero, dopo tanti anni di menzogne, sono poi arrivati a dire che rendeva
soltanto il 35% di materiale netto prodotto, mentre qualche anno fa, dicevano che
rendeva il 60%. Ma già a quel tempo, Ercolini si rese conto che la differenza che
c’era fra la materia prodotta e lo scarto che c’era, i fanghi prodotti. Quindi, già lì,
4 anni fa, si vide questa grossa contraddizione. Ecco, quindi io vorrei tanto che
questa inchiesta pubblica, emergesse in maniera chiara, anche per gli operai,
anche per tutti quelli che non sono così, diciamo, contrari all’inceneritore, che
questo studio che loro hanno fatto… io, siccome ci vorrebbe molto tempo per
elencarlo, io sono anche disponibile, insieme ad altri, a chiarire tutti i punti
negativi che loro hanno presentato. Quindi, a chiarire quante bugie hanno detto,
perché loro, sulla stampa, ogni tanto vengono a dire che non è nocivo l’impianto.
Quindi, io invito voi a leggere attentamente le osservazione e a rendervi conto
che non può esistere una contro osservazione, da parte Lucart, per dirmi che i
camion sono di meno. Perché questa sarebbe un’altra menzogna. Quindi loro per
combattere le osservazioni nostre, come fanno? Che quando si dice che i fanghi
non sono materia inerte per farci le mattonelle… non i fanghi, le ceneri dico e loro
le vorrebbero utilizzare come recupero di massa. Questo è un assurdo. Noi gli
abbiamo detto le alternative, e nel loro studio non ce le hanno messe, le hanno
citate appena. Loro si sono serviti di valenti professori universitari, pagati
profumatamente e i risultati sono sempre tornati. Quindi, io termino e vi invito tutti
a smontare parola per parola tutta questa mega menzogna che ci vorrebbe
schiacciare.

Presidente Massimo Marsili

Massagli scusami, la professoressa Vitolo voleva farti una domanda.

Intervento Professoressa Vitolo

Volevo chiedere, i riferimenti all’inizio dell’intervento, quando citava appunto lo
studio sul biomonitoraggio, quello storico, diciamo, no? in cui si citava l’orografia
del terreno, eccetera. Che documento è quello? Perché l’ho visto
sull’osservazione, però…

Intervento Massagli

Allora, noi abbiamo preso come documento, il rapporto ambientale della Provincia
del 2003 e del 2005, dove si sottolinea la criticità dell’ambiente nella nostra valle
perché, se noi si prende una scala di colori e il nero era il più preoccupante, la
nostra zona di Diecimo in particolar modo, forse dovuto al traffico e alle
turbogasse già presenti, era il più, diciamo, preoccupante, fra i più preoccupanti
della Provincia, mentre per questi signori no.

Intervento Professoressa Vitolo

Sostanzialmente allora, in questo rapporto ambientale della Provincia, è riportato
il biomonitoraggio lichenico e quella citazione che lei ha estratto sul..?

Intervento Massagli

Sì. La citazione estratta, l’ho estratta dal SIA. Quella che ho fatto, la citazione
che ho letto prima, all’inizio, era estratta dal documento della Provincia del 2003.

Intervento Professoressa Vitolo

Benissimo, grazie.

Presidente Massimo Marsili

Altri interventi? Buonasera.

Intervento Pierotti Lucio

Io sono Lucio Pierotti. Io considero, e lo dissi già nell’ultima riunione che fu fatta a
borgo a Mozzano, che tutte queste riunioni, se si cerca un perché, se ne può
trovare solo uno ed è che c’è un gruppo di signori che vogliono fare l’inceneritore.
Il resto è pura paglia, basta che il Sindaco, che verrà nelle prossime elezioni,
proiba assolutamente e si impegni fin da ora a proibirlo, l’inceneritore, quando
venissero le più alte cime dell’intelligenza italiana. Non ho altro da dire, solo
questo, che… e spero di trovare questo Sindaco o se no proporrò la mia persona.
Grazie.

Presidente Massimo Marsili

Prego.

Intervento Del Moro Enzo

Allora, io sono Del Moro Enzo, presidente della circoscrizione numero 8 del
Comune di Lucca, con sede in Ponte a Moriano. Devo sottolineare alcuni punti:
primo, che sulla posizione del co-inceneritore Lucart, c’è un no del Comune di
Borgo a Mozzano che è il Comune dove deve essere costruito l’inceneritore; c’è
un no della Comunità Montana della zona che, in base alla legge 79 del 1998,
devono esprimere i pareri; c’è la circoscrizione di Ponte a Moriano che ho l’onore
di rappresentare, che ha 7.500 abitanti quanto il Comune di Borgo a Mozzano,
dove ha presentato 10 osservazioni motivandole. E ora vi dico quali sono le
motivazioni principali. Allora, voglio sottolineare il primo punto che c’è una
opposizione da parte delle istituzioni locali, Comune di Borgo a Mozzano,
comunità montana, circoscrizione 8 e popolazione della circoscrizione 8. Qui… e
della popolazione, cioè, le istituzioni, gli enti locali e la popolazione sono tutt’uno
e sono d’accordo mentre a Gallicano, guarda caso, le istituzioni sono d’accordo a
fare l’inceneritore. Qui no, qui c’è popolazione e istituzioni che sono contrarie.
Questo è il primo punto che volevo sottolineare. Noi abbiamo presentato 10
osservazioni, di cui la prima riguarda la qualità dell’aria. Noi abbiamo detto che la
zone è una conca dove i venti non si possono disperdere perché la conca è una
conca, quindi c’è il Pittone… se tu ci metti dentro l’inceneritore, il fumo rimane lì.
Allora, siccome sotto c’è il Pittone, di là c’è il monte di Vangaglio, di sopra c’è il
monte di Diecimo, quello di… Diecimo, dieci monti, il nome viene proprio da dieci
monti, il monte di Monte Muraglio, che è dalla parte della nostra circoscrizione,
che è Comune di Lucca. Allora, la prima cosa è questa qui, quando i fumi
dell’inceneritore vanno nell’aria, quando poi piove, che fa? Cadono, ricadono sul
terreno. Sul terreno che c’abbiamo noi? Questa è l’opposizione principale. Noi
abbiamo gli acquedotti. Noi abbiamo, detto ben preciso, la legge 79 del 1998
della Regione Toscana dice che bisogna tutelare le risorse idriche, allora la
circoscrizione 8 ha tutti gli acquedotti, quello di Piaggione Ponterotto che serve la
frazione di Piaggione e l’altra Brancoleria, la Brancoleria nord, mille persone;
abbiamo l’acquedotto delle Vene, che serve tutto Ponte a Moriano, 5 o 6mila
persone, una volta arrivava fino a Mutigliano; abbiamo quindi questi acquedotti
importanti. Se poi si va più in giù, abbiamo tutti gli acquedotti di Salicchi e di
Sant’Alessio che non solo servono la città di Lucca, ma servono anche Pisa e
Livorno. Allora io… Dante, con i pisani ce l’aveva, io invece no, perché gli
abbiamo dato l’acqua e voglio dargliela buona! Allora, se gli si dà l’acqua
buona… altrimenti era meglio non dargliela. Allora voglio ricordare precisamente,
io sostengo questa tesi: siccome Lucca dà l’acqua a Pisa e Livorno, l’inceneritore
e le discariche non conciliano, non sono conciliabili con gli acquedotti, con le
risorse idriche, quindi bisogna che Pisa e Livorno si prendano gli inceneritori e le
discariche, anche per la città di Lucca. Queste erano le prime due cose che
volevo dire. Sono stato chiaro? Mi sembra più chiaro di così! Poi ci sarebbero
altre cose, poi abbiamo detto… però le due cose principali erano queste. Sulla
qualità dell’aria…

Presidente Massimo Marsili

Scusate, facciamo… perché tu continui tranquillo.

Intervento Del Moro Enzo

Dicevo, la qualità dell’aria, qui ci sono le qualità dell’aria c’è una contraddizione,
tra quello che ha fatto l’Istituto Negri per la Lucart e quello che ha fatto i risultati
dell’ARPAT della Provincia di Lucca. La Provincia di Lucca, nel 2000, diceva che
l’aria meno pura, cioè quella più inquinata, era nel fondo valle cioè, dal Comune
di Borgo a Mozzano, dal passaggio a livello del Piazzone, dal solco di
Ravangaglio fino al ristorante garfagnino a Pian di Coreglia e dall’altro al Ponte
all’Ania, proprio perché, in questa zona, c’erano le cartiere. Un’altra che diceva la
Provincia di Lucca, ha incaricato dei professionisti che hanno detto un risultato
dei licheni e che hanno detto? Hanno detto che è deserto lichenico cioè, negli
ultimi 10 anni, la macchia dove ci deve costruito la Bacchia Boccella, dove ci
doveva essere costruito l’inceneritore è i diventata un deserto lichenico. Io
siccome abito a Piaggione, quando ero ragazzo si andava a cercare i funghi e ci
si trovava i pioppini con il canestro, si riempiva il canestro di pioppini. Negli ultimi
10 anni non ci nasce più un pioppino. Questo è il punto fondamentale! Che vuole
dire? Vuol dire che l’aria non è pura, è inquinata, cioè come dice la Provincia di
Lucca e come dice l’ARPAT, non come dice l’Istituto Negri. Ho finito.

Presidente Massimo Marsili

Grazie.

Intervento Petrucci Lucilla

Buonasera a tutti, io mi chiamo Lucilla Petrucci e voglio qui parlare però a nome
dell’Associazione per la Lotta contro la Fibrosi Cistica. La fibrosi cistica, faccio un
breve inciso per chi non lo sapesse, è una malattia genetica rara, però la più
diffusa fra le malattie genetiche rare, che provoca soprattutto dei danni a livello
dell’apparato respiratorio e polmonare. Ma non voglio essere qui a parlare solo
della fibrosi cistica, perché l’Associazione per la Lotta contro la Fibrosi Cistica
intende rappresentare, in questa sede, anche tutte le minoranze che a essa
assomigliano, per cui non solo gli ammalati di fibrosi cistica, ma tutti gli altri
ammalati che magari… di patologie respiratorie o di altre patologie, che
potrebbero avere un danno maggiore delle persone sane e che, naturalmente,
come numero, sono un numero esiguo ma credo che abbiano il diritto di essere
doppiamente tutelate, perché io penso a mio figlio e mio figlio fa parte di due di
quelle categorie sensibili indicate nello studio di impatto ambientale, è un
bambino ed è un bambino ammalato di fibrosi cistica. Quindi, naturalmente,
Stefano, per mia bocca, chiede alle istituzioni e a tutte le autorità presenti sul
territorio quale tutela si deve aspettare dalla società, visto che già, insomma, i
suoi problemi ce li ha. E ce li hanno gli anziani, ce li hanno gli ammalati di
patologie respiratorie varie, a partire dagli allergici ai bambini ammalati di asma,
eccetera, eccetera. Ora, siccome nel SIA, presentato dalla Lucart, si cita, a
pagine 679 “i valori misurati di ozono, così come quelli di particolato sottile PM10

– PM2,5, hanno mostrato dei superamenti dei valori di riferimento stabiliti dalla
UHO, si potrebbero così verificare per i gruppi di popolazioni più sensibili,
bambini, anziani, persone asmatiche o che soffrono di malattie polmonari,
conseguenze sulla salute”. Questo passaggio, che nello studio di impatto
ambientale Lucart, viene liquidato in due righe, perché sono due righe, ha una
implicazione direi molto seria. Perché si citano così, en passant, delle categorie
di popolazione più sensibile, adombrando che sono una minoranza, ma
soffermiamoci su queste parole: bambini! Anziani! Persone asmatiche o che
soffrono di malattie polmonari! Si possono liquidare in due righe? Io lo chiedo a
tutti. Si possono liquidare in due righe? In una società civile? Che ha delle leggi
specifiche per tutelare chi ha dei problemi? Si può permette a un privato di
liquidarle in due righe? Credo che questo non sia possibile, in una società che si
chiama civile, abbiate pazienza. Non credo che sia proprio possibile. E noi,
naturalmente, garantiamo, dal nostro punto di vista di minoranze, che arriveremo
a qualsiasi manifestazione pur di opporci. E pur di avere il risultato che i nostri
figli continuino a crescere e a vivere dove sono nati ed a non essere costretti ad
andare via perché non ci possiamo assumere, come genitori, un rischio
aggiuntivo, non quantificabile al momento, e che sicuramente nessuna coscienza
di genitore, ma neanche di persona onesta intellettualmente si potrebbe
assumere! Quindi io chiedo, a gran voce, per chi non può parlare, proprio per chi
è stato liquidato in due righe, chiedo che sia fatta una valutazione con la mano
sul cuore, come si dice, non usa può, ma mettetecela, perché è necessario,
perché questa, tra le altre cose, è una dimostrazione di arroganza! Contro delle
persone che sono in situazioni più disagiate, per cui credo proprio che ci voglia
una riflessione particolare, per tutte queste categorie, che sono tante. E anche se
sono rappresentate da una sola persona, credo che meritino una attenzione
speciale. Grazie.

Intervento Gentilini Patrizia

Buonasera, mi chiamo Patrizia Gentilini, non abito in questo territorio, però ho
tanti amici che mi hanno chiesto di essere presente, di potere dare comunque,
così, anche un contributo e sono chiaramente stata molto toccata dall’intervento
che mi ha preceduto. Io sono un medico, sono un ematologo, oncologo e mi sto
interessando soprattutto di quelle che sono le relazioni fra queste patologie e
l’ambiente. E ci sono alcune cose che non vengono dette sui giornali e che si
possono dire solo in delle assemblee pubbliche come queste, come ad esempio
la drammatica incidenza di cancro, nell’infanzia, in Italia. Forse non sapete che i
tumori nei bambini, in Italia, per i tumori infantili, l’Italia è al primo posto in Europa
e l’incremento medio è esattamente il doppio, ovvero il 2%, rispetto a quello che
si registra negli altri paesi europei che normalmente è l’1%. Questi sono i dati del
registro tumori dell’infanzia pubblicati nel 2008 e nel primo anno di vita,
l’incremento percentuale annuo è addirittura del 3.2% all’anno quindi, quando
qualche esperto ci viene a dire che di cancro ci ammaliamo solo per il nostro stile
di vita, forse le cose non stanno così. È chiaro che non bisogna fumare e su
questo non ci sono dubbi, ma se noi respiriamo un’aria in cui c’è di tutto e viene
definita una mistura insalubre dal New England, che è una delle riviste più
prestigiose di medicina e mangiamo… e sappiano, una settimana sì e una
settimana no, c’è lo scandalo delle diossine e degli altri inquinanti, e beviamo
un’acqua in cui vengono alzati i limiti di legge, perché ormai non si può più
controllare il livello di inquinamento di arsenico e di altre sostanze, credo che sia
abbastanza facile capire che nessuno può sperare di rimanere sano in un
ambiente che è sempre più malato. E qui vorrei dire un’altra cosa: perché? E
vorrei chiedere al Dottor Stevanin, lei ha detto che ha fatto una perizia giurata,
dicendo quello che era la qualità dell’aria in questo territorio. Qualcun altro dice il
contrario, che l’aria è ottima. Anche loro hanno fatto una perizia giurata? Allora,
gli amministratori e i politici a chi devono credere? No, ma diciamo di più, perché
qui è ora che tutti ci sturiamo un pochino e ci chiariamo le idee, perché quando
Veronesi è andato da Fazio a dire per gli inceneritori zero rischio, dovete sapere
che la Fondazione Veronesi e via dicendo è finanziata da tutti i grossi gruppi che
costruiscono impianti di incenerimento. Quando dice che i telefonini non fanno
male, la Telecom è tra i finanziatori delle sue istituzioni. Quando ci sono dei
medici, come me, per fortuna e come tanti altri, state tranquilli che noi non
abbiamo nessun conflitto di interesse, se non quello con la nostra coscienza di
difendere la salute. Comunque, non voglio togliere oltre l’attenzione e la parola.
Però sia chiaro che ormai i costi che vengono dalla combustione,
dall’incenerimento e la combustione è qualcosa che non c’è in natura, è solo un
incidente quando ci sono i fulmini o gli incendi, sono ormai ben quantificati come
costi esternalizzati ovvero costi alla salute, costi all’ambiente dalla Comunità
Europea. Questo è l’ultimo articolo apparso adesso, nel gennaio 2009, per ogni
tonnellata di rifiuti bruciata, si calcola un costo per la salute variabile dai 4 ai 20
euro. Quindi, questo tutti i cittadini hanno diritto di saperlo. I danni? Si discute
sulla quantità, ma non sul fatto che ci siano o non ci possano essere. Grazie.

Intervento Giannecchini Nicola

Nicola Giannecchini consigliere comunale. Dottoressa, mi permetta di ringraziarla
per il suo intervento che è stato splendido. Io faccio una domanda alla
commissione, faccio una domanda a me stesso e agli amici che sono in sala:
cosa sarebbe accaduto se non avessimo avuto lo studio di Marco Stevanin e
della Società Terra. Sarebbe accaduto semplicemente questo: che la Provincia ci
avrebbe detto prendiamo per buoni i dati Lucart, avrebbe detto questa cosa che,
alla luce di quello che abbiamo appurato grazie a Marco e al suo studio, sarebbe
stata una cosa sconvolgente, sconvolgente. Oggi, di fronte a una perizia giurata,
e noi non abbiamo mai chiesto a Marco di edulcorare i dati, non abbiamo detto a
Marco, prima che facesse lo studio, dicci che stiamo male. Certo, noi
immaginavamo di stare male, Marco ci ha dato i dati e li ha giurati, vale a dire
risponde lui legalmente, giuridicamente e penalmente di quanto ha detto. E la sua
società. Non rispondiamo nemmeno noi, è il nostro tecnico. Ebbene, di fronte a
una perizia giurata e a una perizia, invece, campata in aria, su

(23-01-2009)

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