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Guida del Borgo

CENNI STORICI
Le più antiche testimonianze storiche relative a Borgo a Mozzano sono legate al nome della Contessa Matilde, figlia di “Bonifazio Lucchese e di Beatrice”. Certamente questo paese, come tutti quelli della Valle del Serchio, ebbe il suo maggior splendore nei tempi della grandezza Romana, e ancor prima con gli insediamenti dei popoli Liguri ed Etruschi. Questa terra fu feudo della famiglia dei Suffredinghi, di cui restano tracce evidenti nei castelli ormai ridotti a rovine della Rocca, del Bargiglio, di Anchiano.
 Poi si ebbe anche qui lo splendore Comunale. Ne fa fede un cospicuo numero di leggi, statuti, regolamenti; ogni settore della vita comunitaria, dalla tecnica agricola ai pascoli, dalla vita religiosa alla convivenza politica, ne era interessato. Incredibile è il numero delle leggi e delle regole scritte, segno di profonda civiltà, attaccamento al senso del diritto e di passione per la convivenza ordinata. A Borgo a Mozzano e in tutto il territorio comunale nacquero artisti, letterati, uomini di legge, ma anche artigiani del legno e del ferro. Tra costoro presero avvio manifestazioni di vita associativa di carattere politico, religioso ma anche artistico, di cui ancora oggi rimangono in vita le tracce nelle tradizioni di piccoli paesi come Partigliano, Gioviano, Cune o Valdottavo, dove a volte sembra che il tempo si sia fermato.

La viabilità antica
Il territorio del comune di Borgo a Mozzano in relazione al sistema viario storico della Media Valle del Serchio.L’antico sistema viario gravitante sulla valle del Serchio, imperniato sul tracciato della Via Clodia, costituì nel Medioevo un’importante variante a quello che oggi è ritenuto il percorso principale della Via Francigena nella Toscana settentrionale, ossia l’itinerario Luni – Pietrasanta – Camaiore – Valpromaro – Lucca – Altopascio. La Via Clodia Nova o Clodia Secunda era  una strada di origine romana, successivamente potenziata durante il periodo Longobardo, che collegava Lucca con Luni, risalendo il corso del fiume Serchio ed attraversando la Garfagnana. Questa direttrice, lungo il suo tracciato, incontrava altre diramazioni viarie minori, provenienti dai paesi apuani ed appenninici, che permettevano collegamenti alternativi, rispettivamente, con il tratto versiliese della Francigena e con varie zone dell’Emilia.
 La Clodia, percorrendo la riva destra del Serchio, entrava nel territorio dell’attuale comune di Borgo a Mozzano attraversando di Rivangaio per poi dirigersi su Domazzano e Valdottavo (località posta sulla strada romana a otto miglia romane da Lucca). Nella Valle della Celetra , l’antica via di comunicazione si incrociava con alcuni sentieri provenienti dalla Val Freddana per il Valico di San Graziano e Tempagnano, e della Valle della Pedogna per Fondano o Partigliano. Il tracciato della Clodia, oltrepassato Valdottavo, si dirigeva su San Martino in Greppo, sede Ospitaliera e della dogana della Jura Vescovile e toccava poi Diecimo (località posta a dieci miglia romane da Lucca). Diecimo era un importante nodo viario su cui gravitava la strada che, risalendo la Val Pedogna e valicando il passo del Lucese, si congiungeva al percorso principale della Via Francigena nel tratto Camaiore – Lucca. Inoltre, diretti in Alta Versilia, o attraverso le foci di Gello o di Colognora penetravano nella Valle della Turrite Cava per proseguire, poi, verso i passi apuani.
 Dopo Diecimo, la Clodia toccava Borgo a Mozzano e da qui saliva alla Pieve di Cerreto per continuare, in alta quota, verso la Rocca, ridiscendere su Gioviano e dirigersi infine verso Bolognana. In questo suo ultimo tratto nel territorio comunale di Borgo a Mozzano, l’antica strada presentava altre interessanti varianti, specialmente per i viandanti diretti dalla Garfagnana verso Lucca, ma intenzionati ad evitare il passaggio nel territorio della Jura Vescovile di Diecimo e il relativo pagamento della Gabella. Dalla zona di Cerreto, infatti, una mulattiera scendeva al Ponte di Chifenti, oggi del Diavolo, e attraversandolo si portava sulla riva sinistra del Serchio per risalire poi a Corsagna. Su questo paese gravitavano alcuni sentieri provenienti dalla valle della Lima, ma soprattutto una serie di itinerari minori che portavano verso la Piana di Lucca.  Un primo percorso saliva sulle Pizzorne e ridiscendeva, dalla zona di Matraia su Marlia; un secondo portava verso la Brancolerai e, attraverso l’Altopiano del Tubbiano, offriva la possibilità di ricongiungersi al primo, di dirigersi a Ponte a Moriano e quindi sulla Clodia; un terzo puntava su Anchiano per risalire nelal zona di Brancoli.
 La Via Clodia doveva anche collegarsi, con una diramazione passante per Gioviano o Terzone, con il ponte di Calavorno punto di confluenza del sentiero che, risalendo la Val Fegana, portava alla Foce a Giovo ed in Emilia, e della strada proveniente dal barghigiano, sulla quale si raccordavano le mulattiere che scendevano dai vicini valichi dell’Appennino.

TERRITORIO

Il Comune di Borgo a Mozzano è considerato per la sua posizione la porta della  Media Valle del Serchio. Si estende su di una superficie pari a kmq 72,40 su di un territorio in parte pianeggiante circondato da una zona collinare. Da vedere i piccoli paesi che incorniciano le colline circostanti, terre di notevole bellezza, ambienti naturali ancora incontaminati, dove non è affatto raro avvistare animali del bosco, come volpi, lepri, scoiattoli e cinghiali.
 I piccoli e suggestivi borghi medievali spesso comunicano tra loro attraverso vecchi sentieri e mulattiere, che raggiungono le cime più elevate, dove lo sguardo spazia sull’intera vallata, dal fiume che divide a metà il territorio, alle faggete e alle selve di castagni che colorano le pendici dei monti. Una terra ancora misteriosa che conserva il fascino ed il sapore d’altri tempi, racchiusa tra i dolci rilievi Appenninici ed i contrafforti rocciosi delle Alpi Apuane che, più a nord, si stagliano candide e maestose nel cielo.

 

SPORT E NATURA
Dalla primavera all’autunno, ma anche in inverno, il territorio di Borgo a Mozzano offre una vasta scelta di attività all’aria aperta per scoprire la natura divertendosi e provare irripetibili emozioni.
 Inoltre, tutto il territorio è servito da una rete di agevoli sentieri del CAI che, oltre ad altri tracciati, costituiscono percorsi ideali per escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike.

SCUOLA DI VOLO
Per gli appassionati dell’aria e del volo, la scuola Fly-Ten di volo libero organizza corsi di parapendio tutto l’anno con brevetto finale riconosciuto all’Aeroclub Italiano.
 Sono possibili inoltre voli turistici in biposto con istruttori abilitati per provare sensazioni davvero irripetibili.

TREKKING
Nei dintorni di Borgo a Mozzano numerose aziende agrituristiche offrono la possibilità di fare escursioni a cavallo, passeggiate lungo il fiume o lungo le numerose mulattiere, vecchie strade appenniniche un tempo usate per il trasporto delle merci.
 Gli stessi percorsi possono essere utilizzati anche dagli appassionati di mountain bike.

ACQUA E SPORT
Emozioni e avventura e un’occasione da non perdere per gli appassionati della canoa e del rafting. A Borgo a Mozzano, gli appassionati della canoa possono scendere in acqua e passeggiare sotto lo stupendo scenario del Ponte del Diavolo, spesso sede di manifestazioni sportive competitive di canottaggio a livello nazionale.Per i più intraprendenti, invece, La Lima, torrente impetuoso che scende dalla montagna pistoiese, offre a tutti la possibilità di un’eccitante discesa in gommone.

ESCURSIONISMO TRA NATURA E CULTURA
Un binomio che potrà rivelare affascinanti sorprese

 

 

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